Recensione sul Giornale di Vicenza
a cura di Giulia Marruccelli: redazione@ilgiornaledivicenza.it
INTERVISTA
Due grandi passioni, internet e speleologia
Se c'è un sito sul "Buso della Rana" così completo
di informazioni e ben strutturato, lo si deve a Sandro Sedran, del gruppo speleologico
di Malo; e infatti questo sito non è stato di facile realizzazione: «Il
reperimento del materiale è avvenuto cercando nella biblioteca del gruppo
di Malo - racconta Sandro -. Nonostante abbia avuto da lavorare per mesi, mi
sono reso conto che molti rami risultavano privi di foto, di descrizione e
storie esplorative. Questo fatto è facilmente comprensibile per una
serie di motivi: nel 99% dei casi, chi va in grotta non lascia traccia scritta
dell'attività svolta tranne che la compilazione di sintetiche schede
o la stesura del rilievo».
- Ma allora come avviene la descrizione morfologica della cavità?
«
Avviene solo verbalmente con i compagni del gruppo o con gli amici e, purtroppo,
con il passare del tempo se ne perde la memoria costringendo alla ripercorrenza
con lo scopo preciso di buttarla su carta. Ciò non vale per le prime
esplorazioni, i cui ricordi possono essere redatti solo dai protagonisti e
risulta più difficile una ricostruzione senza perdere la trasmissione
delle emozioni vìssute in quel momento».
- Sandro, cosa ti spinto a realizzare il sito?
«
Forse è stato anche un pretesto per ridestare negli speleologi l'interesse
per questa grotta. Dopo il boom delle esplorazioni degli anni ‘70 ed '80 si
era assistito ad un progressivo abbandono perché gli sforzi esplorativi
non davano immediati risultati in termini di nuove scoperte e si preferiva
quindi andare a cercare soddisfazioni in altre zone come ad esempio l'Altopiano
di Asiago».
- Hai trovato altri ostacoli nel recuperare informazioni?
«
Sì, perché che il Buso della Rana era stato diviso in zone esplorative
tra i vari gruppi vicentini e questi si sono quindi specializzati nella conoscenza
ed esplorazione di alcuni rami piuttosto che altri».
- Ma cosa si può fare per evitare di perdere la memoria storica?
«
Da qui nasce un appello a tutti i gruppi vicentini (e non) per contribuire
ad arricchire di informazioni questo sito su quella che per noi è la
grotta più importante del mondo! Il materiale verrà pubblicato
citando fonte ed autore».
- Dopo questi risultati, non ti senti arricchito?
«
Tutto il lavoro fatto e le conoscenze acquisite mi hanno consentito di andare
in Rana con tutto un altro spirito; adesso le gallerie non trasmettono solo
la bellezza esteriore, ma raccontano anche le storie di generazioni di speleologi
che le hanno percorse».
RECENSIONE DEL SITO
Buso della Rana: storia, foto e novità
Il sito, interamente realizzato da Sandro Sedran del Gruppo Speleo di Malo,
riporta al centro della nome page le notizie in primo piano in alto il menu
di servizio utilissimo per approfondire le conoscenze della grotta.
Il link Dati catastali riporta l'Itinerario di accesso, note tecniche e note
logistiche, ma soprattutto una mappa sensibile: è sufficiente muovere
e cliccare con il mouse sopra la pianta per collegarsi con la sezione descrizione
e quindi accedere alle pagine descrittive dei rami: sono disponibili resoconti
esplorativi, foto d'archivio. Del ramo principale, dal Lago di Caronte all'androne
terminale, ad esempio sono disponibili anche la sezione con spaccati (203 Kb,
7121x800) e la sezione con rami ascendenti dei 1981 (151Kb, 3546x800).
Sempre dal menu di servizio si può accedere alla sezione Storia, dalle
prime notizie storiche al periodo dopo la Seconda Guerra mondiale, all'area
Idrogeologia che ha messo a disposizione l'intera tesi di laurea in Scienze
Geologiche "Studio idrogeologico della struttura carbonatica del Faedo-Casaron" di
Enrico Gloria (Relatore: Prof. F. Vuillermin anno accademico 1984-85); vi è inoltre
la sezione della Pisatela.
In home page sono disponibili le news: una su tutte: la festa programmata sabato
31 luglio davanti alla Rana, in occasione della fondazione del Gruppo speleologi
del Cai di Malo.