Giornale di Vicenza di Mercoledì 11 Dicembre 2002
Pisatela, 6 km esplorati: la più lunga dopo il Buso della Rana
Una scoperta del gruppo di Schio: così Monte di Malo diventa la capitale della Speleologia. È la seconda grotta del Veneto
di Mauro Sartori
A Monte di Malo è stata scoperta la seconda grotta più lunga del Veneto.
Se si pensa che quella più lunga della regione, e d’Italia, almeno fra quelle ad ingresso unico, è il Buso della Rana, basta e avanza per fare del piccolo centro pedemontano vicentino la capitale nazionale della speleologia. La scoperta sensazionale è opera del Gruppo Grotte di Schio, e la grotta ha già un nome, “Buso della Pisatela”. L’ingresso si trova in Val delle Lore, sull’altopiano del Faedo, ed è stata esplorata per circa 6 chilometri. Bastano questi a farla diventare seconda del Veneto per estensione, ma non è escluso che, prima o poi, possa essere collegata al Buso della Rana, che complessivamente
verrebbe a superare i 30 chilometri di sviluppo.
Quella del “Buso della Pisatela” è una storia che affonda le radici speleologiche ai primi anni ’80. Nella relazione che il presidente del gruppo scledense, Leonardo Busellato, ha inviato al sindaco Stefania Carollo e all’assessore Katiuscia Bergozza, informati dell’importante novità ed avvisati della disponibilità a presentare pubblicamente l’eccezionale scoperta, vengono svelati particolari assai curiosi.
«Quando più di 20 anni fa il nostro gruppo notava un pertugio insignificante che si appariva al fianco di una dolina, in prossimità della testata di Val delle Lore, nessuno di noi avrebbe neanche osato immaginare ciò che avremmo scoperto – scrive Busellato – L’abbondante corrente d’aria che, d’estate, usciva dal cunicolo, ci suggeriva trattarsi di un’ “ingresso basso”.
Ma basso rispetto a cosa, dato che nelle immediate vicinanze non sembrava esserci quasi niente di più alto?» Un fenomeno che meritava ulteriori approfondimenti.
Iniziarono perciò gli scavi, con risultati dapprima poco confortanti. Eppure c’era, fra gli speleologi scledensi, chi credeva che ci fosse qualcosa d’interessante nella “Pisatela”, ribattezzata così riprendendo il termine dialettale con cui si indica il girino. Un chiaro riferimento al Buso della Rana, nella speranza di scovare, negli anfratti della terra, qualcosa di simile. Quattro lustri di scavi, che hanno visto avvicendarsi generazioni di speleologi scledensi, decisi a non demordere, perchè la speranza di arrivare ad una risposta è dura a morire. «Finalmente la costanza fu premiata – continua Busellato – Dopo 40 metri di grotta semiartificiale, percorsi scavando lungo fessure angosciose, all’inseguimento di un filo d’aria, finalmente ci fu la prima scoperta: quasi 700 metri di nuova grotta con un grande salone sotterraneo e un discreto corso d’acqua che percorre un troncone di galleria interessato da grandi crolli. Dalla galleria, l’acqua si immette nel salone detto “dell’Orda”, e scompare gorgogliando al di sotto di una ciclopica frana». Un racconto affascinante, e per certi versi pure angosciante, perchè ci va riflettere sui misteri che il “centro della Terra”, tanto caro a Jules Verne, ci possono riservare. «Seguendo un torrente sotterraneo si raggiunse la sponda di un lago nero, gelido, profondo, che toccava quasi la volta di una galleria – prosegue Busellato – Il gelido abbraccio dell’acqua non fermò gli esploratori che, seguendo il filo d’aria, riuscirono a superare l’ostacolo, denominato Stargate, e a penetrare in un nuovo complesso sotterraneo gigantesco». E qui la realtà supera la fantasia. i novelli Indiana Jones hanno inanellato una serie impressionante di scoperte. Ecco i nomi affibiati ai vari rami esplorati: Giacobbi, del Sorriso, Bocca dello squalo, Brutto Anatroccolo che poi diventa Cigno, delle Gettate, sopra la Cascata, l’Apocalisse (poco raccomandabile) e Tira bora. Migliaia di metri di grotta con corsi d’acqua limpida, laghetti cristallini, cascate, drappeggi di stalattiti. E poi ancora altri rami. «A valle di tutto il sistema c’è la Rana, lontana o vicina che sia, e prima o poi verrà fatta la congiunzione» è l’auspicio del Gruppo Grotte, che dà fiato ad una leggenda, la quale vuole vedere sboccare a Valdagno il mitico Buso. Gli speleologi scledensi hanno realizzato un video ed una mostra fotografica, arricchita dai rilievi parziali della grotta.
La conclusione è obbligata: «Monte di Malo sta per avere le due grotte più lunghe del Veneto, e non è ancora finita».
Buso della Pisatela nel 2003