Rami di Sala Snoopy
tratta da “Contributo alla conoscenza del carsismo dell’altipiano Faedo-Casaron in relazione ai sistemi ipogei del rio Rana e del torrente Poscola” di ENRICO GLERIA – DARIO ZAMPIERI , Gruppo Grotte ” G. Trevisiol ” C.A.I. Vicenza, 1978 – con modifiche di Sandro Sedran
N.B. le note fra parentesi si riferiscono a precisi punti del rilievo del 1975
Dal fondo della Sala Ghellini (179) un cunicolo in forte pendenza permette di risalire una china detritica fino a un ramo fossile che si affaccia poco dopo a 6 m dalla base di un camino. Discesi sul fondo (staffe e corda di aiuto) si entra in una sala con ampia conoide (Sala della Conoide – 192). All’estremità opposta, in una zona di crollo, si aprono due rami sovrapposti (193). Quello superiore conduce (staffe e corda d’aiuto) a un sistema di cunicoli divisi da sottili diaframmi di roccia e intercomunicanti; il primo di questi è il caratteristico bivio per il Ramo della Faglia (sinistra). Con vari saliscendi e procedendo sempre verso destra, in ambienti ristretti, si raggiunge una galleria più regolare (195) con abbondanti depositi sabbiosi e argillosi che sbuca alla sommità di un vasto ambiente (Sala Snoopy – 198) dove è possibile sostare nello storico bivacco del 1973.
Una scoscesa china detritica discende verso il punto dove scorre un torrente proveniente da NW. In alto si apre una modesta diramazione (Ramo delle Muffe). Al di là del corso d’acqua si raggiunge la base di un camino molto ampio (200) con fondo detritico, sempre in forte pendenza. Dalla parte opposta, a sinistra, inizia un ramo di un centinaio di metri (Ramo dei Ghiri) accessibile anche direttamente dalla zona del bivacco. Alla base dell’accumulo detritico ricompare il torrente prima superato (201). La galleria prosegue con fondo più regolare, depositi di sabbie e ghiaie e ciotoli basaltici, fino a restringersi dando luogo a un laghetto sifone (202) superabile con by-pass alto. Oltre questo, a sinistra, c’è l’accesso al Ramo Nord tramite le Malebolge. Il ramo continua irregolare e percorso dall’acqua fino a un grande concrezione a colata (Colata Bianca) all’altezza della quale sbocca il Ramo dei Ghiri.
Da questo punto, sopra la Colata Bianca, è possibile infilarsi in un intricato e labirintico sistema di rami fossili, la Zona Peep, in cui tre diramazioni terminano di fronte a quella che sembra un’unico sistema franoso da cui soffia molta aria e che ha finora respinto i numerosi tentativi di scavo da parte del gruppo di Malo.
Sempre in questa zona si trova il passaggio originale, la strettoia Paolo, da cui è stato scoperto il Ramo Nord.
Proseguendo oltre la Colata Bianca, la galleria principale si giunge ad una saletta con sifone (207) aggirabile a sinistra infilandosi in un basso laminatoio e risalendo uno stretto pertugio che immette nella grande sala del sifone terminale.
Nel 1990 Maurizio Da Meda del “Trevisiol” di Vicenza ha fatto un tentativo di immersione, avanzando 20 m, profondità 3-4 m, fermandosi su frana. Nel 2000 circa ci hanno riprovato, guadagnando altri 5 m, ma sempre frana è.
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