Buso della Rana superstar grazie ai futuri geometri

IL GIORNALE DI VICENZA
Sabato 7 Dicembre 2002

Singolare accordo fra il Comune di Monte di Malo e i ragazzi dell’Itc Pasini di Schio

Buso della Rana superstar grazie ai futuri geometri

Agli studenti è stato affidato il compito di progettare un’area attrezzata a servizio di speleo e visitatori per far uscire dall’anonimato un posto di grande bellezza

articolo di Mauro Sartori

Il Buso della Rana diventerà un polo di attrazione turistica per l’Alto vicentino grazie agli studenti.
Tra Amministrazione comunale di Monte di Malo e istituto tecnico Pasini di Schio è stato sottoscritto un interessante quanto originale protocollo d’intesa relativo ad un sito archeologico – naturalistico senza eguali nel Vicentino. Da una parte c’è il Comune, guidato dal sindaco Stefania Carollo, intenzionato a far uscire dall’anonimato un angolo collinare di spettacolare bellezza, conosciuto solo dai residenti della zona e dagli speleologi di tutta Italia, ed anche da quelli di oltre confine, che ne hanno fatto una palestra straordinaria per escursioni ed immersioni (non mancano i laghetti negli anfratti). Dall’altra i futuri geometri del Pasini, che all’attivo hanno già un’eccellente collaborazione con la Comunità Montana Leogra – Timonchio, di cui Monte di Malo fa parte, per la valorizzazione del giardino botanico alpino di Valli, dove hanno ristrutturato la casetta per il ricevimento degli ospiti. L’idea è semplice ed allo stesso tempo complessa: affidare agli studenti l’incarico di progettare il recupero dell’area, seguendo delle indicazioni precise, partendo dal ripristino ambientale di una cava dismessa da bonificare, che si trova a fianco dell’ingresso delle grotte, per poi passare al piano prettamente turistico, con la progettazione di un’area allestita per il fitness, spazio per la sosta di camper, un posto di ristoro ed un piccolo ostello più un museo di speleologia, sulla scorta di quello realizzato ad Oliero, in Valstagna Reperti, immagini delle imprese passate e recenti, esperti in grado di sviluppare un itinerario storico – didattico non mancano, le idee neppure. A latitare semmai sarebbero i finanziamenti, per passare dai disegni ai fatti. Ma la Comunità Europea ha dichiarato il sito d’importanza culturale, ed è stato questo passaggio decisivo a convincere il sindaco a contattare l’istituto tecnico. “È una bella scommessa, per i ragazzi come per noi – ammette Stefania Carollo. – Una classe terza è già venuta a fare un rilievo topografico. Adesso attendiamo gli spunti creativi. Ed ovviamente i finanziamenti europei, indispensabili per concretizzare il tutto”.
Al Pasini non sono certo rimasti con le mani in mano.
Il centro visite del parco naturale ha un nome, “La casa del parco”, e prevede una residenza per il custode. La progettazione è articolata nell’arco di 24 mesi. Nell’annata scolastica in corso le classi quarte definiranno il progetto di massima del centro visite. Le tecnologie costruttive da impiegare saranno laterizio da intonacare o a vista, muri in sasso a faccia a vista, e in particolare l’uso del legno. L’anno prossimo si procederà ad una definizione a livello di esecutivi e di particolari costruttivi. Gli studenti delle quinte diventeranno, in pratica, direttori dei lavori, e dovranno seguire il cantiere, se i tempi dei finanziamenti europei procederanno di pari passo con il loro programma. La progettazione entrerà a far parte dell’attività didattica, con esercitazioni in aula, colloqui e verifica finale.
I docenti chiamati a supportare gli studenti sono Giovanni Pattanaro e Giovanni Panozzo (Tecnica delle costruzioni), Letizia Licia Bonollo e Roberto Zoppelletto (Costruzioni). Va segnalato che non è questa la prima collaborazione fra il Pasini ed un ente comunale. Santorso, Torrebelvicino e Schio hanno già avuto modo di sperimentare il profitto dei futuri geometri. “È fondamentale per noi aprirci al territorio – spiega il preside Paolo Jacolino. – La quota di autonomia scolastica a nostra disposizione, pari al 15% del monte ore annuo, la spendiamo tutta avviando attività sinergiche con la realtà che ci circonda, pubblica e privata. L’obiettivo è quello di calare nella pratica l’esperienza maturata in ambito scolastico”. L’impegno al Buso della Rana è di quelli epocali. Potrebbe segnare una svolta per un territorio incontaminato quanto sinora poco apprezzato, nonostante gli sforzi di un’Amministrazione comunale che, davanti all’incredibile scenario naturale delle grotte, porta ogni estate musica, poesia, danza ed altre iniziative culturali. Manca un adeguato supporto logistico, che è nella testa di un manipolo di professionisti del domani, già calati nella realtà del confronto sul terreno della progettazione ad ampio respiro.

….. (segue descrizione del Ramo Principale, ndw)

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