Ramo a Sud
Testo di Flavio Cappellotto
Il ramo, di cui sono stati esplorati circa 200 mt, parte sulla destra appena dopo la Sala delle Travi.
E’ un ramo allagato da percorrersi necessariamente con la muta e presenta 2 punti difficoltosi da passare galleggiando a morto per tenere il naso fuori dall’acqua, mentre le orecchie sono quasi sempre a mollo.
Il ramo, meandri-forme, si percorre a carponi o galleggiando nei punti più profondi. Quasi alla sua fine (conosciuta), dopo circa 150 mt, si arriva in una discreta sala asciutta (punto 8 del rilievo).
Gli ultimi 50 metri sono sempre acquatici, ma pure fangosi e stretti. L’ingresso in questa sezione del ramo si presenta meandri-forme per un po’, dopo una svolta verso destra si mette in piedi trasformandosi in una frattura a volte molto alta ed impercorribile. Più si prosegue e più diventa angusta fino a non essere più percorribile, almeno al livello di base. Si può proseguire in contrapposizione con molta difficoltà nella parte alta della frattura. L’ambiente è strettissimo e si rischia di scivolare ed incastrarsi . Dopo essere saliti per 6, 8 metri si trova un passaggio molto stretto e pericoloso, occluso da un grosso masso; oltre la frattura sembra allargarsi e le pareti diventare più lisce. Al di là allarga ma si è sospesi a 8 metri d’altezza.
In un’uscita di fine gennaio 2017, non senza aver preso dei rischi, si riesce a trovare un passaggio per tornare giù dalla parte alta e proseguire sulla base del ramo per circa 20 25 metri arrivando in uno slargo con una pozzanghera. In questa vaschetta si getta una cascatina, l’acqua proviene da una fessura molto stretta che sale e sarebbe la nostra prosecuzione. Attualmente la fessura è impercorribile ma la presenza di aria è notevole. Sono avanzati per circa 40 metri oltre a quello che già è stato rilevato.
Le riprese fatte durante una uscita esplorativa di gennaio 2017:
Diventa anche tu autore in questo sito. Invia al webmaster foto, descrizione o racconti su questo ramo: verranno pubblicati indicando fonte ed autore.